Rilassati, oggi si parla di camomilla

Matricaria chamomilla L. è una nota pianta medicinale facente parte della famiglia delle Asteraceae (come le margherite da campo). Da secoli usata per trattare l’ansia e l’insonnia, la comunità scientifica le attribuisce attività antinfiammatorie, antispasmodiche e digestive. Essa è stata, ed è attualmente, un ingrediente ampiamente usato da diverse tradizioni in preparazioni medicinali e rimedi omeopatici.

Quale parte si usa?

La parte della pianta utilizzata è principalmente il fiore, che si trova raggruppato in capolini dalle note caratteristiche aromatiche che lo contraddistinguono. Ci sta molta confusione quando si parla dei fiori di camomilla. Essi, infatti, sono i piccoli puntini gialli che vediamo raggruppati a capolino attorno al ricettacolo. Solo i fiori esterni possiedono la ligula bianca, che spesso viene confusa coi petali. I fiori di camomilla contengono dallo 0,2 all’1,9% di olio essenziale estratto tramite distillazione e usato in profumeria, creme cosmetiche, preparati per capelli, lozioni per la pelle, dentifrici e anche in liquori pregiati. I fiori essiccati possono essere venduti tal quale, raggruppati nei capolini, oppure setacciati; i primi utili per i tagli tisana, gli ultimi utili nelle preparazioni per gli infusi in bustina. Per assicurarsi il maggior contenuto di olio essenziale e principi attivi, la raccolta è consigliata nella fase di piena fioritura e l’essiccazione consigliata in luoghi ombreggiati.

Ma cosa contiene ?

Come abbiamo già intuito in precedenza, della pianta viene preferibilmente usata la parte floreale che contiene un’ampia varietà di composti terapeuticamente interessanti. Tra i costituenti più importanti presenti negli estratti di camomilla, dal quale sono stati identificati più di 120 composti chimici, si annoverano composti fenolici tra cui l’acido clorogenico e l’acido caffeico (fenilpropanoidi), l’apigenina, apigenina7-O-glucoside, luteolina e luteolin-7-O-glucoside (flavoni), quercetina, rutina (flavonoli) e naringenina (flavanone), ma anche cumarine e poli-acetileni. Nell’olio essenziale troviamo, invece, prevalentemente derivati sesquiterpenici. Tra questi i più rappresentativi sono il camazulene che dona all’olio essenziale il suo caratteristico colore blu intenso, gli ossidi dell’α-bisabololo e il β-farnesene. Camazulene e α-bisabololo sono noti per le loro antinfiammatorie, antiossidanti, antisettiche, antiflogistiche e spasmolitiche e sono considerati tra gli attivi più rappresentativi degli effetti medicinali della pianta stessa. Il bisabololo è, inoltre, utile come cicatrizzante e contro gli arrossamenti, per questo viene spesso incluso in varie preparazioni cosmetiche. I contenuti di camazulene e α-bisabololo dipendono principalmente dal tipo di camomilla, dall’origine, dall’età della pianta e dallo stoccaggio dei fiori.

In conclusione? Perché dovresti usarla?

È impossibile non menzionare la camomilla come rimedio rilassante, ma chi si occupa di cosmetica sa benissimo che il suo impiego come lenitivo ed emolliente è altrettanto importante. Tradizionalmente alla camomilla vengono attribuite diverse proprietà e principalmente si riconoscono le sue proprietà digestive e spasmolitiche nei confronti della motilità gastrointestinale aiutando anche nell’eliminazione dei gas. Come già detto, la camomilla è di gran lunga più conosciuta per le sue effettive proprietà calmanti il sistema nervoso, essendo di aiuto più in generale per il benessere mentale. Possiede anche blande proprietà diaforetiche, ovvero favorisce il processo di sudorazione ed oltretutto possiede proprietà lenitive ed emollienti non solo attive sulla pelle, ma anche sulle mucose dell’apparato respiratorio e del sistema gastrointestinale.

Alessandro Tricomi Dott. in Scienze e Tecnologie Alimentari


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